Il caso del territorio lariano
Il Lago di Como, oltre ad essere un luogo di grande fascino sotto il profilo turistico e paesaggistico, rappresenta un microcosmo di intensa attività imprenditoriale. Tuttavia, la particolare morfologia del territorio Lariano, che non consente la costruzione di strade a grande percorrenza e prevede località inerpicate sui pendii montani, rende i trasporti convenzionali lenti e poco efficienti.
Lo scenario attuale dei trasporti di materiale biomedicale o di soccorso sul Lago di Como è principalmente rappresentato dai veicoli su gomma, traghetti e elicotteri in caso di emergenza.
Il trasporto mediante traghetto è senza dubbio sicuro, anche se non rapido. Inoltre, da un punto di vista ambientale, la tradizionale navigazione lacustre comporta l’impiego di carburanti fossili che finiscono inevitabilmente nelle acque del lago.
L’adozione dei droni apporterebbe grossi vantaggi. Innanzitutto, velocizzerebbe la consegna delle merci; in secondo luogo, ridurrebbe l’inquinamento causato dai tubi di scarico delle navi e la quantità di benzina dispersa nelle acque del lago, costituendo un significativo miglioramento in ottica ecologica.
In ambito sanitario, si stima che l’utilizzo di droni possa avere un impatto forte, sia nel far fronte alle emergenze sia in fase di controllo del territorio. Lo spostamento rapido di apparecchiature sanitarie da una sponda all’altra del lago consentirebbe di prestare soccorso in maniera più che tempestiva nel caso di un incidente o di un’emergenza. A differenza degli elicotteri, che sono spesso impiegati in ogni situazione di forte emergenza sanitaria in cui il tempismo nella fase di primo soccorso è determinante, i droni avrebbero dei vantaggi non trascurabili.
Considerata la natura costruttiva stessa del drone, le tempistiche di intervento e reazione si stima siano più rapide. Inoltre, le dimensioni contenute del velivolo permettono l’allestimento di Vertiporti regolamentari e operativi 24/24 anche in aree di superficie inferiore, dislocate in maniera strategica in località site lungo tutto il perimetro costiero.
In questo modo si costituirebbe una rete di infrastrutture debitamente congiunte ai presidi sanitari, in grado di intervenire tempestivamente e efficacemente su tutto il territorio.
Questo studio, svolto prendendo in considerazione il territorio del Lago di Como, dimostra come l’introduzione e l’integrazione dei droni nei sistemi di mobilità e trasposto possa essere applicato anche nelle località più difficoltose e quindi, perché no, esteso a tutto il territorio italiano.
La Telemedicina con droni
Oltre a situazioni di emergenza, l’utilizzo di droni nella sanità può avere dei risvolti positivi anche nell’ambito della Telemedicina, ovvero l’insieme di tecniche mediche ed informatiche che permettono la cura di un paziente a distanza. Droni di piccole dimensioni – dotati di connessione internet e telecamera – possono infatti essere utilizzati all’interno di abitazioni per agevolare il contatto audio-visivo tra medico e paziente o per trasportare farmaci e/o ausili medico-sanitari. Questo nuovo approccio potrebbe essere fondamentale, ad esempio, per raggiungere pazienti che si trovano in zone rurali, montane, impervie o temporaneamente irraggiungibili a causa di fenomeni straordinari come frane, terremoti, inondazioni, eccetera.
Anche sotto il profilo dei costi la spesa è modesta. Le apparecchiature sanitarie e i medicinali da trasportare non sono molto pesanti e, quindi, già con i droni in commercio attualmente sarebbe possibile effettuare una buona distribuzione. Si stimano costi ridotti anche per quanto riguarda le aree da destinare al decollo e all’atterraggio dei droni, visto che, a parte la fornitura di un’illuminazione ben visibile e la costruzione di torrette di ricarica elettrica, non si segnalano particolari esborsi. In merito alle tempistiche, si prevede che l’uso dei droni in ambito sanitario possa avvenire nel giro di poco tempo, tra 3 e 5 anni.
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